…per il modo osservante con cui noi di antica data intendevamo il sottoporsi al rito di una fotografia ufficiale, restando in posa da un signor fotografo di cittadina reputazione, prevaleva la coscienza di vivere un momento irripetibile…
A scatto avvenuto, la fotografia, ormai stampata con i bordi zigrinati, avrebbe declamato l’inappellabile sentenza:
“Ti piaccia o meno, quello lì sei proprio tu, o pressapoco”.
Chi poteva immaginare che (con selfie e smartofoni) l’evento avrebbe potuto essere replicato fin quando non ne tornasse il conto…
GAZZETTA DI PARMA
“Il giocoso autoritratto chiamato selfie”
Di Giorgio Torelli