…la regola era : detto, fatto! Il FOTOGRAFO, accorto nel magnificare la sua arte alla pera (così si chiamava lo sgonfietto di gomma per attivare lo scatto), garantiva che noi si era proprio quelli lì, fissati dapprima su una lastra incapace di barare, e poi sulla carta fotografica per civile memoria di noi stessi e anche conferma del nostro avere esattamente quella faccia, per sorte o per retaggio. Avremmo spedito copie della recente immagine al circondario di amici fedeli, parenti stretti, morose in atto e spasimenti in lista d’attesa.
Con lo smartofono di adesso – e vai! – conta tutto il contrario.
Uno smartfan non è che subisca la fotografia così com’è venuta…se la rifà a macchinetta!