La sigla AF (Auto Focus) fa riferimento al sistema di messa a fuoco automatico.
La messa a fuoco, ossia la ricerca della nitidezza sul soggetto, si ottiene con un movimento delle lenti dell’obiettivo.
Fino alla fine degli anni ’70 occorreva agire con le dita sulla ghiera di messa a fuoco presente in tutti gli obiettivi (Manual Focus).
Successivamente tramite uno o più sensori elettronici, e uno o più motori elettrici il movimento delle lenti è stato delegato all’automatismo AF.
Inizialmente alcuni produttori (per esempio Nikon) hanno scelto di inserire il motore AF nella fotocamera; tramite un albero meccanico il motore trasmetteva il movimento alle lenti dell’obiettivo.
Questo ha permesso una transizione graduale al sistema AF, con la possibilità di utilizzare i nuovi obiettivi AF sulle precedenti fotocamere non AF, e gli obiettivi Manual Focus sulle nuove fotocamere AF.
Altri marchi (per esempio Canon) hanno scelto di cambiare completamente la baionetta di aggancio tra obiettivo e fotocamera, e di inserire il motore negli obiettivi con un dialogo tramite contatti elettrici con il sensore AF presente nella fotocamera.
In quel caso venne a mancare la compatibilità con i sistemi fotografici precedenti; però la scelta si rivelò vincente in termini di velocità di messa a fuoco.
I sistemi AF si sono definitivamente affermati all’inizio degli anni ’90.
Oggi tutti gli obiettivi AF hanno il motore di messa a fuoco incorporato.